Presentazione

BiforaLa Fondazione Tercas è una persona giuridica privata, persegue esclusivamente scopi di utilità sociale e di promozione dello sviluppo economico, culturale e sociale nella provincia di Teramo e nei settori di intervento individuati con cadenza triennale tra quelli indicati dal D.Lgs 153/99.

La Fondazione Tercas nasce con decreto del Ministro del Tesoro del 24 giugno 1992, in applicazione della legge 218/1990 e dei relativi decreti attuativi, dalla trasformazione dell’allora Cassa di Risparmio della Provincia di Teramo (costituita con Regio Decreto del 12 ottobre 1939 dalla fusione delle Casse di Risparmio di Atri e Nereto) in due enti: la società conferitaria Tercas SpA per lo svolgimento dell’attività creditizia e l’Ente Conferente Fondazione Tercas con il compito di proseguire e sostenere le attività sociali del territorio nei settori di intervento indicati dalla legge.

La Storia

BiforaLe Casse di Risparmio, sorte agli inizi dell’Ottocento, erano istituti nei quali convivevano due anime: quella rivolta all’esercizio del credito e quella rivolta ad effettuare interventi di utilità sociale nei confronti della comunità di riferimento.
Agli inizi degli anni Novanta, con l’applicazione della legge 30 luglio 1990 n. 218 ( Legge Amato), che si proponeva di ristrutturare e ammodernare il sistema bancario nazionale, le Casse di risparmio sono state oggetto di una profonda e radicale trasformazione che ha fortemente modificato il loro assetto, sia dal punto di vista giuridico – istituzionale sia da quello strutturale – operativo. Per effetto della riforma, la Cassa di Risparmio della Provincia di Teramo, nata con Regio Decreto del 12 ottobre 1939 dalla fusione delle Casse di Risparmio di Atri e Nereto, acquisisce la qualificazione di Ente conferente denominato “Fondazione Tercas” a seguito dell’operazione di conferimento – voluta dalla Legge – dell’azienda bancaria ad una apposita società per azioni denominata, appunto Società conferitaria “Tercas S.p.A.
Alla fondazione “residuata”, in memoria delle ragioni che portarono in origine all’esercizio del credito – ragioni ispirate a criteri di utilità e solidarietà sociale – vengono attribuiti scopi statutari finalizzati al perseguimento di scopi di utilità sociale e di promozione dello sviluppo economico.
Il progetto di trasformazione richiesto dalla Legge Amato, messo a punto dal Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio della Provincia di Teramo, è approvato con Decreto del Ministro del Tesoro del 24 giugno 1992.
Viene così costituita la “Cassa di Risparmio della Provincia di Teramo S.p.A”, con un capitale sociale suddiviso in 50 milioni di azioni da 1.000 lire nominali cadauna, interamente attribuite alla conferente “Fondazione Tercas” a seguito della cessione alla nuova società dell’azienda bancaria.
BiforaLa normativa sulle fondazioni si venne poi evolvendo: nel novembre 1994 veniva emanata la c.d. “direttiva Dini”, avente come punti fondamentali l’estraneità delle fondazioni alla gestione delle banche e la focalizzazione delle stesse sugli scopi statutari loro propri.
Sarà solo con la c.d. Legge Ciampi, però, e con il D. Lgs 153/99 che si giungerà ad una normativa organica in tema di fondazioni di origine bancaria e all’affermazione dello status di soggetti di diritto privato.
Per un periodo di quasi nove anni, fino al 2000, la Fondazione Tercas è stata retta da un solo organo amministrativo, il Consiglio di Amministrazione, che riuniva in sé funzioni di indirizzo e di gestione.
Successivamente, secondo la versione dello Statuto approvato dal Ministero il 21 giugno 2000 e conseguentemente alla mutata normativa, la Fondazione ha assunto lo status di persona giuridica privata; le attività di indirizzo sono state scisse, ed oggi la Fondazione è governata da due organi complementari, ciascuno con attribuzioni specifiche: il Consiglio di Indirizzo, composto da dieci membri (tra i quali il Presidente del Consiglio di Indirizzo che è anche Presidente della Fondazione), in parte designati da enti pubblici e privati, ed il Consiglio di Amministrazione, composto da cinque membri nominati dal Consiglio di Indirizzo, cui sovrintende il  Presidente.
Tra gli anni 2001 e 2003 sia apre uno scontro molto duro tra fondazioni e Ministero dell’Economia e delle Finanze: l’allora Ministro Giulio Tremonti introduce, con l’art. 11 della legge finanziaria per il 2002, un emendamento al D.Lgs 153/99 al fine di vincolare l’autonomia delle fondazioni. Contro la legittimità di tali modifiche si avvia un contenzioso, fino alle pronunce della Corte Costituzionale del settembre 2003. Con la sentenza n. 300 si riafferma la natura giuridica privata delle fondazioni, riconoscendo loro piena autonomia statutaria e gestionale e collocandole a pieno titolo tra i soggetti espressione dell’organizzazione delle libertà sociali.

BiforaCon la sentenza n. 301, invece, si sancisce l’illegittimità costituzionale della norma che impone che negli organi di indirizzo vi dovesse essere una prevalenza di membri espressione degli enti locali; negli organi di indirizzo deve, invece, essere presente una qualificata rappresentanza degli enti, pubblici e privati, espressivi delle realtà locali.

Raggiunto quindi un quadro giuridico certo, la Fondazione Tercas, pur non essendovi esigenze di adeguamento in senso stretto, arriva ad una nuova revisione statutaria nel dicembre 2005, al fine di una più stretta rispondenza, anche formale, tra le diverse definizioni.
La Fondazione è stata libera, così, in assenza di contenziosi da seguire e di limitazioni da osservare, di dedicarsi pienamente al perseguimento delle proprie finalità istituzionali.

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Il Collocamento delle Azioni Banca Tercas SpA

La Fondazione Tercas cede nell’ottobre 2006 il 15% della partecipazione nella  Banca Tercas SpA; si tratta di 7.500.000 azioni ordinarie per un valore nominale di 3,9 milioni di euro cedute mediante OPV, Offerta Pubblica di Vendita. Il prezzo di cessione, fissato in 9 euro per azione, consente alla Fondazione un incasso complessivo di 67,5 milioni di euro che determinano una plusvalenza e quindi un incremento del patrimonio netto di quasi 48 milioni di Euro. L’operazione, con oltre 5000 sottoscrittori, si conclude con un successo tale da rendere  necessaria l’assegnazione con riparto. L’interessenza nel capitale della Banca Tercas SpA si  attesta quindi al 65%.

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IL COMMISSARIAMENTO DI BANCA TERCAS.

Il Ministro dell’Economia e delle Finanze, con decreto del 30 aprile 2012, dispone, su proposta della Banca d’Italia, lo scioglimento degli organi con funzioni di amministrazione e controllo di Banca Tercas, sottoponendo la stessa ad Amministrazione Straordinaria ai sensi dell’art. 70, comma 1, lett. A), del Testo Unico Bancario.

Con provvedimento della Banca d’Italia del 3.5.2012 sono nominati il Rag. Riccardo Sora quale Commissario Straordinario, il prof. Antonio Blandini, il prof. Silvano Corbella e l’avv. Alessandro Portolano quali componenti del Comitato di sorveglianza; gli Organi straordinari si insediano in data 4 maggio 2012.

Con decorrenza 7 maggio 2012 il Commissario Straordinario sospende la negoziazione delle  azioni ordinarie di Banca Tercas.

Il Commissario Sora, quindi,  in data 7 luglio 2014,  convoca per il giorno 29 dello stesso mese di luglio l’Assemblea degli Azionisti  di Banca Tercas SpA per deliberare sulle proposte di aumento di capitale  “mediante integrale utilizzo delle riserve ed azzeramento del capitale sociale, ai sensi dell’art.2447 del  codice civile, con annullamento delle azioni ordinarie e contestuale aumento del capitale sociale, previo versamento del contributo a fondo perduto  da erogarsi da parte del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo pari ad  euro 265.000.000,00 (duecentosessantacinquemilioni virgola zero zero), in forma inscindibile  ed a titolo oneroso riservato alla Banca Popolare di Bari Società Cooperativa per Azioni per un  importo complessivo di euro 230.000.000,00 (duecentotrentamilioni virgola zero zero),  mediante emissione di n. 230.000.000 azioni ordinarie, del valore nominale di euro 1,00 (uno  virgola zero zero) ciascuna, con caratteristiche identiche a quelle annullate, con esclusione  del diritto di opzione ai sensi dell’articolo 2441, comma 5, del codice civile e conseguente  modifica dell’art. 6 dello Statuto sociale.

In data 29 luglio 2014 si tiene l’Assemblea dei Soci di Banca Tercas che delibera l’aumento di capitale così come proposto dal Commissario Sora.

Con un Comunicato Stampa del 27 agosto 2014  il Commissario Sora annuncia che la Banca d’Italia, su Sua proposta e con il parere favorevole del Comitato di Sorveglianza, ha autorizzato la convocazione delle assemblee dei soci di Banca Tercas e di Banca Caripe per deliberare la ricostituzione dei rispettivi Organi Sociali, Consiglio di Amministrazione e Collegio Sindacale.

Nel Comunicato si legge altresì che si prevede di celebrare le due assemblee il giorno 30 settembre 2014.

Il Comunicato quindi conclude affermando “ con l’insediamento degli Organi Sociali avranno termine le procedure di amministrazione straordinaria di Banca Tercas e di Banca Caripe ed entrambe le banche verranno restituite alla gestione ordinaria.

 

LA FINE DEL COMMISSARIAMENTO DI BANCA TERCAS.

Il 30 settembre 2014 si svolgono le Assemblee dei soci  di Tercas e di  Caripe che  provvedono  alla ricostituzione degli organi sociali  con la  conseguente conclusione della gestione commissariale avviata nel maggio 2012.

Presidente di Tercas e Caripe viene nominato Gianluca Brancadoro, docente all’Università degli Studi di Teramo. Gli altri componenti i due consigli di amministrazione (ed i due Collegi Sindacali) vengono individuati nell’ambito dei dirigenti apicali della capogruppo integrati da professionisti indipendenti.

Dal 1 ottobre 2014, quindi, Banca Popolare di Bari – capofila dell’omonimo gruppo di cui fanno parte anche la Cassa di Risparmio di Orvieto e la Popolare Bari Corporate Finance – assume il pieno ed effettivo controllo di Banca Tercas e della sua controllata Banca Caripe.

 

La “Mission” della Fondazione Tercas

La definizione della mission della nostra Fondazione è esplicitata in maniera solenne nello Statuto, (in vigore dal 1 Aprile 2014) dove all’art. 2 si legge, appunto, che “La Fondazione persegue esclusivamente scopi di utilità sociale e di promozione dello sviluppo economico del territorio, nel rispetto delle tradizioni originarie. La Fondazione indirizza la propria attività esclusivamente nei settori ammessi di cui all’art. 1, comma 1, lett. c-bis) del D.Lgs 153/99, e agli art. 153, comma 21, e 172 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 ed opera in via prevalente nei settori rilevanti di cui all’art. 1, comma 1, lett. d) del citato decreto, assicurando singolarmente e nel loro insieme l’equilibrata destinazione delle risorse e la preferenza ai settori a maggiore rilevanza sociale. La Fondazione svolge la sua attività nel territorio della Provincia di Teramo quale risulta alla data di approvazione del presente Statuto, e, ricorrendo determinati presupposti, in altri ambiti territoriali, con il coordinamento dell’ACRI o della Consulta delle Fondazioni Bancarie  Abruzzesi..omissis…”

BiforaL’Ente, poi, definisce di volta in volta campi e spazi di operatività attraverso la programmazione pluriennale ed annuale. Tali definizioni danno luogo alla redazione dei Documenti di Programmazione Annuale e Pluriennale con i quali, nell’ambito dei valori e di specifici obiettivi privilegiati, si individuano i settori (in numero massimo di cinque) nei quali sarà concentrata, nel periodo di riferimento, la prevalenza delle risorse da assegnare, e quelli per i quali si prevedono comunque destinazioni. In occasione del Documento di Programmazione Pluriennale 2023 – 2025 la Fondazione ha delineato le strategie guida di intervento nel triennio, identificando così, in via preliminare, i Settori Rilevanti ed i Settori Ammessi di cui all’art. 1 lettera d) del D.Lgs 153/99, ai quali deve essere destinato almeno il 50% dell’avanzo d’esercizio, al netto degli accantonamenti alla riserva obbligatoria.

Per il triennio 2023-2025 il Documento di Programmazione Pluriennale ha individuato due SETTORI RILEVANTI

  • Arte, Attività e Beni Culturali (Cultura)
  • Volontariato, Filantropia e Beneficenza (Welfare)

La Fondazione ha riservato, altresì, risorse finanziarie per ulteriori due SETTORI AMMESSI:

  • Educazione, Istruzione e Formazione (Istruzione)
  • Ricerca Scientifica e Tecnologica (Ricerca Scientifica).

BiforaResta fermo che la Fondazione opera in un’ottica di sussidiarietà orizzontale, quella stessa sussidiarietà sancita dall’art. 118 della Costituzione, secondo un’idea che ha trovato ormai pieno ed assoluto riconoscimento nelle già citate sentenze assunte dalla Consulta sul tema delle fondazioni. La Fondazione, pertanto, sta al fianco delle istituzioni pubbliche, in quanto interprete di quei bisogni della comunità di riferimento cui i vari livelli di governo pubblico non riescono a fare fronte. Per corrispondere adeguatamente a questa attesa ed ai compiti di un così impegnativo disegno, l’Ente, oltre che proporsi di perseguire con continuità il raggiungimento dei giusti assetti organizzativi e di struttura, si prefigge di stabilire e mantenere livelli elevati di collegamento e di relazione con gli organismi del territorio che svolgono attività nei campi istituzionali ad esso più vicini.

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Le Risorse Finanziarie per l’Attuazione della Mission

La Fondazione destina alla propria attività istituzionale le risorse derivanti dagli investimenti finanziari del proprio patrimonio in conformità alle vigenti disposizioni di legge in materia ed alle previsioni del proprio statuto.

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Il Ruolo della Fondazione

BiforaGià negli anni passati la Fondazione ha individuato aree particolari nelle quali ha concentrato le attività svolte; esse sono state scelte sulla base di un insieme di considerazioni ispirate dai risultati dell’individuazione delle esigenze più sentite del territorio e da valutazioni circa l’effettiva possibilità della Fondazione di dare efficace risposta a quelle esigenze in relazione ai mezzi disponibili ed alle competenze maturate.
Rispetto al ruolo di una Fondazione, non possono definirsi principi che in assoluto graduino la priorità dei bisogni, occorrendo collocare i processi di scelta all’interno della realtà concreta del territorio; è in questo modo che nel passato l’Ente ha sostanzialmente rivolto la propria attenzione principalmente al settore della cultura (ora denominato Arte Attività e Beni Culturali), con particolare riguardo alle attività capaci di incidere stabilmente sui livelli di conservazione e sviluppo del patrimonio culturale della Provincia, a quello della Ricerca Scientifica e Tecnologica ed a quelli riconducibili all’area dell’assistenza alle categorie deboli (Volontariato, beneficenza e filantropia e Assistenza agli anziani).
Mentre per la cultura il posizionamento dell’Ente, oltre che inserirsi nel solco di una consolidata tradizione, corrisponde sostanzialmente alla copertura di un ruolo che non vede molti altri soggetti ad esso vocati, per le altre due aree di intervento le motivazioni sono state, per la ricerca scientifica, la creazione di opportunità utili per lo sviluppo anche economico del territorio, e, per l’assistenza, l’intento di trovare rimedio a difficili situazioni nelle quali l’intervento era capace di avviare un iter di risoluzione definitivo.
BiforaNel campo delle attività culturali, nelle sue diverse espressioni, la presenza dell’Ente vuole rispondere insieme alle esigenze sentite del territorio ed alle attese della comunità nelle sue più diverse componenti, mantenendo una tradizione antica di iniziative nelle quali la Fondazione raccoglie l’eredità dell’ente pubblico economico cui essa si ricollega, con un marcato orientamento a privilegiare sia interventi di carattere strutturale nel settore della conservazione del patrimonio storico monumentale ed artistico e nel campo della musica e del teatro, sia iniziative di qualità capaci di condurre, nel tempo, a cambiamenti reali negli atteggiamenti ed a stimolare e vivacizzare gli interessi culturali e con essi lo sviluppo della società civile, favorendo il coinvolgimento, ma anche la costituzione e formazione, di organismi aggregativi ad ampia partecipazione, orientati alla diffusione ed organizzazione di tali interessi.
Ad equilibrare la marcata propensione espressa da una tale scelta, sono stati eletti a settori rilevanti, per il triennio in corso, quelli del Volontariato, beneficenza e filantropia e della Ricerca scientifica e tecnologica: il primo perché costituisce una risposta alle situazioni di disagio che le strutture tradizionali, in una società a complessità crescente, stanno perdendo la capacità di assistere; il secondo per la possibilità di offrire sostegno a progetti idonei a creare condizioni di introduzione, nel mondo delle imprese locali, di tecnologie e processi di produzione avanzati, oltre che di favorire, nei comparti ove questo può avere più successo, il raccogliersi degli operatori attorno ad iniziative tendenti a promuovere progetti di valorizzazione dei sistemi imprenditoriali locali e delle loro specificità attraverso la formazione, il marketing territoriale, ecc. (basti ricordare le occasioni che può prospettare il rapporto della Fondazione con l’Ateneo teramano, che sta assumendo rilievo crescente nel territorio anche per il raccordarsi di sue facoltà con alcuni caratteri dello stesso).
BiforaAltre opportunità possono venire cercate nel sostegno di studi preliminari di fattibilità, e compatibilità eventuale, aventi ad oggetto interventi riguardanti il sistema delle infrastrutture  dell’area, interventi per i quali si prospettano occasioni di finanziamento che i soggetti del territorio avranno necessità di cogliere con grande tempestività per beneficiarne. È indubbio che per questo genere di azioni la Fondazione dovrà agire in maniera da giungere ad assumere nel tempo anche ruoli di coordinamento e mediazione, orientandosi fin da ora a raccogliere e creare le competenze necessarie a raggiungere la posizione di prestigio che ciò indubbiamente richiede.

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La Struttura

Lo Statuto dell’Ente stabilisce le attribuzioni e le regole di funzionamento degli organi della Fondazione:
– il Presidente della Fondazione;
– il Consiglio di Indirizzo;
– il Consiglio di Amministrazione;
– il Collegio dei Revisori.
Sempre lo Statuto prevede per i componenti dei predetti organi (così come per il Segretario generale) il possesso di determinati requisiti ed una serie di situazioni che configurano cause di incompatibilità. Tutte le cariche possono essere rinnovate consecutivamente una sola volta.
La recente definizione della struttura organizzativaBifora realizzata all’interno della Fondazione va vista come momento del complessivo processo di riflessione sulla missione e sulle modalità operative dell’Ente. Il modello adottato può essere definito del tipo “semplice” e, per le sue caratteristiche, comporta una dinamica visione dei compiti piuttosto che una rigida formalizzazione delle mansioni e delle procedure; esso, naturalmente, corrisponde ad una valutazione iniziale, del momento, e sarà oggetto di riesame successivo continuo al fine di tenere conto delle esperienze che si verranno man mano maturando.
Il disegno si incentra sulla figura del Segretario Generale che, oltre a svolgere le funzioni di segretario del consiglio degli organi di indirizzo e di amministrazione, sovrintende e coordina l’attività degli uffici, svolge attività di supporto degli organi per l’assolvimento dei compiti istituzionali e cura ad una serie di altre attività di rilevante importanza con particolare riferimento alle attività esternalizzate ed alla gestione del patrimonio.
Nell’organigramma aziendale, poi, figurano in “staff” l’Ufficio Comunicazione e relazioni esterne ed in “line” l’Ufficio affari generali e segreteria degli organi, l’Ufficio controllo attuazione progetti ed erogazioni e l’Ufficio servizi segreteria, archivio e piccolo economato; inoltre fanno capo alla figura apicale le attività affidate in service esterno.

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