Il Presidente della Fondazione Tercas, Tiziana Di Sante, esprime vivo rallegramento per il successo ottenuto dal Progetto WE CARE proposto dall’Associazione Focolare Maria Regina di Scerne di Pineto che figura tra i 18 progetti finanziati attraverso il Bando “Ricucire i sogni” contro il maltrattamento minorile promosso dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il Contrasto della Povertà Educativa Minorile.
Contrastare il fenomeno del maltrattamento minorile tramite azioni di prevenzione e di cura dei minori maltrattati, favorire i legami familiari e promuovere l’integrazione tra piano terapeutico e piano pedagogico, garantendo l’inclusione sociale dei minori a rischio o vittime di maltrattamento – erano questi gli obiettivi del Bando “Ricucire i Sogni”, ha dichiarato il Presidente Di Sante – e non meraviglia che l’Associazione Focolare Maria Regina di Pineto, una prestigiosa istituzione del nostro territorio – per la qualificata ed unanimemente apprezzata opera che da anni svolge a favore dei “minori” – sia riuscita nell’obiettivo di ottenere questo prezioso finanziamento.
Il Fondo per il Contrasto della Povertà Educativa Minorile – sottolinea il Presidente Di Sante – è uno dei più importanti progetti collettivi delle fondazioni di origine bancaria italiane cui la Fondazione Tercas ha aderito nel 2016 quando fu istituito su proposta dell’Acri con il Governo italiano che lo inserì nell’allora legge di stabilità ed in accordo con il Forum Nazionale del Terzo Settore, impegnando fino ad oggi oltre 1,5 milioni di euro con ricadute nel nostro territorio ben superiori. Nel loro insieme le fondazioni hanno messo a disposizione 360 milioni di euro in tre anni (2016-2018), assistite da un apposito credito d’imposta. Con la Legge di Bilancio 2019 il Fondo è stato rifinanziato per un altro triennio.
L’Indice di Povertà Educativa vede l’Abruzzo in una situazione di grande difficoltà per cui assumono particolare importanza le risorse messe a disposizione dal Fondo per il Contrasto alla Povertà Educativa Minorile che nel tempo sono state intercettate con successo da diverse organizzazioni del nostro territorio cui va il plauso per la loro professionalità.
Sono sette sinora, i progetti finanziati per contrastare questo fenomeno nella nostra provincia, compreso quest’ultimo “WE CARE “ che si aggiunge agli altri sei: il Progetto FA.C.E (FARSI COMUNITA’ EDUCANTE), il Progetto PRIMA, il Progetto RADICI destinato alle Aree Terremotate, il Progetto WILL, il Progetto NEXT 5-14 e il Progetto GINS.
BANDO “RICUCIRE I SOGNI”
In risposta al Bando – comunica con una nota l’impresa sociale Con I Bambini, ente attuatore del Fondo per il Contrasto della Povertà Educativa Minorile – sono pervenute 217 proposte e, dopo un’accurata valutazione in due fasi, ne sono state approvate 18.
Di questi progetti, 15 sono regionali e 3 multiregionali e interessano le aree del nord, del centro e del sud Italia comprese le due isole. I partenariati dei 18 progetti coinvolgono complessivamente oltre 300 organizzazioni tra Terzo settore, istituti scolastici, enti pubblici. Il contributo complessivo è pari a 13.973.000 euro. Attraverso i progetti saranno raggiunti oltre 29.000 bambini e ragazzi e 12.000 genitori.
In generale, i progetti saranno impegnati nel rafforzamento dei meccanismi di segnalazione che permettono di individuare i casi di maltrattamento e di fare partire il meccanismo d’aiuto. Si punterà al rafforzamento delle competenze di circa 1.200 tra educatori e insegnanti. Inoltre, tra i minori coinvolti, circa 3.600 avranno accesso a servizi di cura e di protezione specialistici.
Nello specifico, al fine di contrastare il maltrattamento minorile, molte organizzazioni hanno colto l’occasione del bando per realizzare ex novo servizi per la valutazione, il supporto e la cura dei bambini a rischio o vittime di maltrattamento. Il tutto in un’ottica di cooperazione tra enti e istituzioni competenti, quali ad esempio centri specialistici presso i quali realizzare percorsi di sostegno psicoterapeutico su segnalazione di servizi sociali e autorità giudiziaria. In altri casi, i partenariati hanno privilegiato il potenziamento di servizi avviati precedentemente tramite la messa a sistema degli stessi o il rafforzamento delle competenze degli addetti ai lavori per prevenire anche il rischio di burn-out. A ciascuna rete, inoltre, è stato richiesto di adottare un codice procedurale e di condotta per minimizzare il rischio di comportamenti inadeguati nei confronti di bambini e adolescenti.
A guardare nel dettaglio i progetti, sette di questi prevedono l’attivazione e il potenziamento di servizi dedicati di cura di minori vittime di maltrattamento e abuso: centri specialistici di valutazione psicodiagnostica e presa in carico, équipe multidisciplinari per l’elaborazione e la realizzazione di percorsi di cura terapeutici e pedagogici, spazi neutri per lo svolgimento di incontri protetti tra il minore e il genitore maltrattante o negligente. Altri sei proposte si concentrano sugli aspetti relativi allo sviluppo di percorsi psico-educativi per l’intero nucleo familiare, funzionali anche ad un ipotetico recupero del rapporto con i genitori. valutazione della recuperabilità genitoriale. Gli ultimi cinque si presentano come progetti di sistema, volti alla sperimentazione di prassi e modelli operativi integrati e concertati con i servizi e le istituzioni competenti per l’intercettazione e la presa in carico precoce dei casi di maltrattamento.