Fondazioni e Volontariato

Il rapporto delle Fondazioni con il mondo del Volontariato viene da lontano e trova origine nella tradizione delle Casse di Risparmio e Banche del Monte in quella sfera dell’attività istituzionale rivolta, in combinazione con la funzione creditizia, al servizio delle comunità per la promozione e il sostegno di meritevoli iniziative di pubblica utilità.

BiforaTale tradizione è stata ripresa e consolidata dalle Fondazioni di origine bancaria, in una strategia di alleanze con le realtà del terzo settore scandita negli anni più recenti da accordi e protocolli d’azione comune particolarmente significativi.

Il Volontariato è riconosciuto dalle Fondazioni quale fondamentale agente di promozione della cultura solidaristica e della coesione sociale nel Paese, oltre che strumento di concreto ausilio per il soddisfacimento di alcuni bisogni delle comunità che, in mancanza del volontariato stesso, non troverebbero adeguata risposta. Un volontariato come scuola di partecipazione e modello di cittadinanza attiva e solidale, da proporre alle nuove generazioni nella prospettiva di un innalzamento culturale e morale che oggi appare doverosa prima ancora che necessaria.

 

Il Sostegno delle Fondazioni a favore del Volontariato.

Il sostegno delle Fondazioni a favore del volontariato si realizza principalmente attraverso due modalità: il finanziamento dei fondi speciali per il volontariato istituiti con l’art. 15 della legge 11 agosto 1991 n. 266 (Legge quadro sul Volontariato) e l’erogazione diretta di contributi alle organizzazioni di volontariato per la realizzazione di progetti e programmi.

BiforaLa prima modalità si configura nella forma di una contribuzione obbligatoria definita per legge (la già citata legge n. 266 del 1991) nel quantum e nelle modalità processuali del suo conferimento. Secondo le disposizioni della legge una quota delle risorse annualmente prodotte dalle Fondazioni (un quindicesimo dell’avanzo d’esercizio al netto della riserva obbligatoria e della quota minima da destinare ai settori rilevanti) viene accantonata e messa a disposizione di Centri di Servizio (la Legge 266/1991 ha attribuito il potere di istituire i Centri di Servizio a ciascun Comitato di Gestione regionale, lasciando a esso la facoltà di deciderne il numero. Questa discrezionalità ha comportato la costituzione di un numero diversificato di Centri per regione. In totale sono ad oggi attivi sul territorio nazionale 71 Centri di Servizio per il Volontariato), organismi specificamente istituiti in tutte le regioni allo scopo di promuovere con la loro attività il sostegno e la qualificazione delle organizzazioni di volontariato.

Il meccanismo normativo prevede che i fondi accantonati annualmente siano affidati in amministrazione a Comitati di Gestione Regionali (è istituito un Comitato di Gestione in ciascuna regione italiana, ad eccezione del Trentino Alto Adige, dove ne sono istituiti due: uno per la Provincia Autonoma di Trento e uno per quella di Bolzano), anch’essi appositamente costituiti per lo svolgimento di questa funzione, a cui spetta il compito di ripartire le somme disponibili tra i Centri di Servizio della regione, sulla base dei programmi di attività presentati dagli stessi, e di vigilare sul corretto utilizzo delle risorse.

BiforaI Centri di Servizio, al cui governo partecipano direttamente le organizzazioni di volontariato, offrono al volontariato locale una diversificata gamma di servizi: formazione dei volontari, promozione del volontariato presso la popolazione (e in particolare verso i giovani, mediante una stretta collaborazione con le scuole), consulenza amministrativa e tecnica, accompagnamento nella predisposizione dei progetti, servizi informativi e logistici, comunicazione esterna, ecc.

Il finanziamento delle attività dei Centri di Servizio è quindi un modo indiretto, ma molto importante e concreto, attraverso cui le Fondazioni sostengono l’attività delle organizzazioni di volontariato sul territorio.

Un apporto decisivo, se si pensa che dalla loro nascita (che ha coinciso con l’emanazione della Legge 266/91) le Fondazioni hanno complessivamente destinato ai fondi speciali per il volontariato oltre 1 miliardo di euro (cfr. ACRI, Roma 2013 – XVIII Rapporto sulle Fondazioni di origine bancaria), e che esso è oggi riconosciuto dal volontariato stesso come uno strumento di promozione e qualificazione pressoché irrinunciabile.

 

Accordo Nazionale tra Fondazioni e Mondo del Volontariato.

Il rapporto di cooperazione tra le Fondazioni e il volontariato si è rafforzato in modo particolare a seguito dell’accordo nazionale, sottoscritto nel 2005 e rinnovato nel 2010, stipulato tra l’Acri, per conto delle Fondazioni, il Forum Terzo Settore, la Consulta Nazionale per il Volontariato e la Convol, in rappresentanza del volontariato, CSVnet, per la rete dei Centri di Servizio, e la Consulta nazionale dei Comitati di Gestione, in rappresentanza dei Comitati medesimi.

Logo Acri_2Nella prima fase di applicazione dell’intesa, cioè nel quinquennio dal 2005 al 2009, grazie a un rilevante flusso di risorse aggiuntive assicurato dalle Fondazioni (con extra-accantonamenti integrativi dei fondi ex art. 15 della L. 266/1991), si è realizzato un importante obiettivo di riequilibrio nella distribuzione territoriale dei fondi a vantaggio delle regioni meridionali del Paese ( l’esigenza di un maggiore sostegno del volontariato nelle regioni meridionali derivava dalla squilibrata presenza delle Fondazioni sul territorio nazionale che, in ragione del meccanismo di funzionamento dei fondi speciali della L. 266/91, ha comportato un afflusso molto scarso di risorse al Sud rispetto alle aree del Centro Nord ), avviando parallelamente un processo di potenziamento e razionalizzazione del sistema nazionale imperniato sui fondi speciali della L. 266/91.

Tra i principali risultati di questa prima stagione di cooperazione si deve anche ricordare la nascita della Fondazione con il Sud: un nuovo soggetto filantropico governato pariteticamente dalle Fondazioni e dal Volontariato e Terzo Settore a cui è stato affidato il compito di realizzare un articolato programma di interventi nel Meridione per il rafforzamento delle infrastrutture sociali.

Logo Fondazione-per-il-SudNel 2010 l’accordo è stato rinnovato dagli stessi firmatari, aggiornandone gli obiettivi per il successivo quinquennio secondo una strategia che punta a mantenere nel periodo il sostegno economico alla Fondazione con il Sud, con una contribuzione speciale delle Fondazioni, a stabilizzare e perequare il flusso dei fondi speciali per il volontariato ex L. 266/91 e a completare il processo di razionalizzazione dei meccanismi di funzionamento degli stessi.

A distanza di 3 anni dal precedente accordo – nonostante lo sfavorevole scenario economico e finanziario in continua evoluzione –  le Fondazioni di origine bancaria garantiscono al mondo del volontariato un sostegno economico significativo fino al 2016 rinnovando nell’ottobre 2013 l’intesa tra Acri – l’Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio SpA; Forum Nazionale  del Terzo Settore;  Consulta Nazionale del Volontariato presso il Forum Nazionale del Terzo Settore; ConVol  – Conferenza Permanente delle Associazioni, Federazioni  e Reti di Volontariato; Consulta Nazionale dei Comitati di Gestione (Co.Ge.) e CSVnet ‐  Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato.

Logo CSVnetA partire dagli impegni precedentemente assunti dalle Fondazioni di origine bancaria con l’accordo quadro del 2010, la nuova intesa li rimodula, stabilizzando i fondi a disposizione per gli anni 2014, 2015, 2016 ed introducendo importanti novità relative non solo ai criteri di ripartizione di quei fondi, ma anche di altre risorse erogate dalle stesse fondazioni: per l’attività della Fondazione Con il Sud, per la “progettazione sociale” delle organizzazioni di volontariato, per il funzionamento dei Co.Ge. e per il sostegno delle reti nazionali firmatarie. Un totale di circa 70 milioni di euro all’anno.

Le Fondazioni, come dicevamo, non limitano il proprio apporto al mondo del Volontariato al solo accantonamento obbligatorio previsto dalla Legge 266/1991: ogni anno un quindicesimo dei loro utili al funzionamento dei Centri di Servizio per il Volontariato.  Esse destinano ulteriori risorse, sulla base di politiche di erogazione autonomamente definite, per il sostegno di progetti e iniziative realizzati dalle realtà di volontariato presenti sul loro territorio di riferimento.