I due istituti abruzzesi escono dall’amministrazione straordinaria.
Da oggi la Popolare di Bari controlla a tutti gli effetti Banca Tercas e, attraverso questa, banca Caripe.
Le due banche abruzzesi ritornano così alla normale operatività – interrotta con l’amministrazione straordinaria avviata a fine aprile 2012— a cominciare dalla ricostituzione degli organi sociali con la nomina dei due Cda e del Presidente, Gianluca Brancadoro, docente presso l’Università di Teramo.
Gli altri componenti i due cda sono stati individuati tra i dirigenti apicali della capogruppo, integrati da professionisti indipendenti.
L’acquisizione del 100% di Banca Tercas – la maggiore realtà bancaria dell’Abruzzo con 140 sportelli – era stata formalizzata il 31 luglio scorso e si era concretizzata con la sottoscrizione dell’aumento di capitale riservato alla banca barese, per 230 milioni, come deciso dai soci di Tercas durante l’assemblea tenutasi a Teramo il 29 luglio, convocata dal commissario straordinario Riccardo Sora.
L’aumento di capitale era necessario per ripristinare mezzi patrimoniali adeguati e propedeutici al ritorno in bonis di banca Tercas, gravata da un deficit patrimoniale di 602 milioni da coprire mediante utilizzo del suo capitale e delle riserve e l’intervento del fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, per 265 milioni.
Con l’ingresso di Tercas – un altro caso di crescita per linee esterne che porta quasi a 20 il numero di acquisizioni effettuate nell’ultimo decennio – il gruppo bancario guidato da Marco Jacobini estende il proprio perimetro territoriale in due regioni in cui non era presente, Abruzzo ed Emilia Romagna, ed aumenta ancora le sue dimensioni.
Il numero degli sportelli è quasi paria 400, i dipendenti sono 3.200, le attività totali raggiungono i 15 miliardi di euro e i clienti sono 550.000 clienti.
Senza contare l’articolazione di 4 realtà bancarie tra Popolare di Bari, Banca Tercas, cassa di Risparmio di Orvieto (controllata da BPB) e Banca Caripe.
«Grazie alla nostra presenza Banca Tercas e Banca Caripe potranno tornare ad essere protagoniste della vita economica del territorio su cui storicamente operano – dichiara Marco Jacobini, presidente del gruppo Popolare di Bari. Dopo l’amministrazione straordinaria occorre perciò voltare subito pagina, ponendosi a disposizione del territorio e delle zone servite, soprattutto dell’Abruzzo».
Il Sole24Ore, mercoledì 1 ottobre 2014
Vincenzo Rutigliano
BARI