Art Bonus: cos’è, beneficiari e come chiedere il rimborso del 65%.
Se ne è parlato stamane a Teramo in Palazzo Melatino sede della Fondazione Tercas.
Enrica Salvatore “Impegnati a favorire la cultura del mecenatismo”
Carolina Botti “Siamo tutti mecenati”.
Il Vescovo Leuzzi: “Questo incontro un momento di carità intellettuale”.
La Soprintendente Mencarelli: I cinque dipinti del Majewski in adeguato ricovero in attesa del restauro della Chiesa di San Giuseppe che li ospitava.
“Per introdurre la cultura del mecenatismo nel nostro Paese serve tempo, soprattutto in Abruzzo, ma i risultati dell’Art Bonus cominciano ad essere positivi” ha affermato il Presidente della Fondazione Tercas, Enrica Salvatore, aprendo stamane a Palazzo Melatino i lavori dell’Incontro “PATRIMONIO CULTURALE, PARLIAMONE Artbonus, mecenatismo, partecipazione collettiva” organizzato con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio d’Abruzzo – nella sede di Palazzo Melatino – per riflettere su chi e come può, oggi, partecipare al sostengo economico necessario per il mantenimento del patrimonio culturale e per la realizzazione di attività culturali. “Oltre all’aspetto fiscale, grande importanza ha l’aspetto che si potrebbe definire pedagogico di integrazione tra pubblico e privato che non appartiene alla tradizione italiana ha sottolineato Enrica Salvatore. Il “crowdfunding” non è ancora entrato nel nostro modo di vivere e incentivare la cultura.
Il Presidente, quindi, ha dato la parola a Monsignor Lorenzo Leuzzi, Vescovo di Teramo, che nel portare il saluto agli intervenuti ha definito l’Incontro “un momento di carità intellettuale” ed ha invitato la comunità teramana a non abbandonare mai l’interesse per la cultura e per la salvaguardia del patrimonio culturale.
Il giornalista Antimo Amore della sede RAI Abruzzo – nell’assumere il ruolo di moderatore ha ricordato i dati salienti dell’Art Bonus in Italia che contano un totale di oltre 1114 Enti registrati, con la Lombardia prima in classifica con 194 enti, seguita dal Piemonte con 156; l’Abruzzo è al tredicesimo posto con solo 25 enti registrati tra i quali figura, nella provincia di Teramo, il Comune di Torricella che propone il restauro della Villa Capuani.
Per quanto riguarda invece le Erogazioni esse ammontano in Italia ad oltre 225 milioni di Euro a fronte di 1399 interventi. In Abruzzo le erogazioni ammontano solo a 34 mila euro a fronte dei 93 milioni della Lombardia. La Toscana è la regione con il più alto numero di interventi che sono stati, ad oggi, 213.
Il numero dei Mecenati ha superato quota 6.900 di cui 1750 in Lombardia e solo 3 in Abruzzo, uno dei quali, l’imprenditore Giuseppe Olivieri, titolare del marchio di scarpe NOGS, ha portato la sua testimonianza di “mecenate” ricordando il suo impegno ad investire, lo scorso anno, parte del ricavato dalla vendita delle sue calzature in occasione dell’apertura di negozi a Roseto, Pescara e Corropoli, finalizzato al restauro di due opere d’arte individuate con il FAI. Sostenere la cultura ha affermato – contribuisce ad accrescere l’immagine ed il valore di una azienda.
Antimo Amore, quindi, ha dato la parola a Carolina Botti, Direttore Divisione Rapporti Pubblico-Privati e Progetti di finanziamento di ALES Spa, società con Socio unico MIBACT.
“L’Artbonus – ha dichiarato – introdotto due anni fa con il Decreto Legge 83/2014 e reso permanente con la Legge di Stabilità del 2016 – è uno strumento fondamentale per avvicinare il pubblico e il privato in ambito culturale . È una norma che ha reso semplice e trasparente le operazioni di sinergia. È una nuova, interessante forma di responsabilità culturale d’impresa”.
“E’ un credito d’imposta, una agevolazione fiscale, destinata a tutti coloro, privati cittadini, oppure imprese, che decidono di effettuare erogazioni liberali di denaro a sostegno della cultura, per la valorizzazione e il recupero del patrimonio culturale italiano. Consente di portare in detrazione d’imposta, in tre anni, il 65% dell’importo erogato dai mecenati in favore di interventi di restauro del patrimonio culturale pubblico a sostegno di musei, biblioteche, archivi, aree archeologiche. E’ necessario – ha concluso – il coinvolgimento di tutti: sia privati cittadini, sia imprese, sia Fondazioni bancarie: siamo tutti mecenati!”
Ha preso quindi la parola Marcello Bosica, vice direttore Abruzzo e Molise dell’Agenzia che nel suo intervento ha illustrato le attività dell’Agenzia per il recupero e la valorizzazione degli immobili pubblici attraverso la collaborazione con le istituzioni ed i privati. Dal federalismo demaniale ordinario e culturale ai progetti speciali come Cammini e Percorsi, Bosica ha sottolineato che sono diversi gli strumenti e le iniziative che l’Agenzia del Demanio mette in campo per restituire ai cittadini con nuove funzioni gli immobili inutilizzati e sotto-utilizzati. Solo attraverso la collaborazione tra Stato, cittadini e territorio – ha concluso – è possibile generare sviluppo sociale, culturale ed economico dei territori nei quali gli immobili sono inseriti.
Nel suo intervento Giovanna Marinelli, Delegato FAI Teramo ha sottolineato l’importanza di sensibilizzare i cittadini sulla necessità di difendere il proprio patrimonio artistico ed ambientale. I “Luoghi del Cuore” – ha affermato – saranno lo strumento che il FAI utilizzerà per coinvolgere tutti attraverso una capillare raccolta di firme così da avere dal FAI e da Intesa San Paolo i fondi necessari per il recupero del Polittico di Jacobello da Fiore del Duomo di Teramo.
Intanto cominciamo con il restaurare – ha concluso – grazie all’azienda NOGS e al suo titolare Giuseppe Olivieri, la statua di S. Maria ad Mejulanum a Corropoli.
La parola, quindi, all’ultimo dei relatori: la professoressa Raffaella Morselli docente di Storia d’Arte Moderna all’Università di Teramo che ha annunciato la firma di un protocollo d’intesa tra la Soprintendenza d’Abruzzo e l’Università per la valorizzare il patrimonio culturale teramano ed abruzzese.
In particolare ha poi centrato il suo intervento ricordando le vicende legate alla storia del Polittico del Duomo di Teramo (intrecciate con la vita del frate Agostiniano Nicola da Teramo) costituito da sedici tavole disposte su due file, sontuosamente incorniciate e realizzato nel secondo decennio del quattrocento dal veneziano Jacobello del Fiore (circa 1370-1439) per lla chiesa di sant’Agostino di Teramo. “Un’opera d’arte straordinaria e vera carta di identità della città di Teramo” ha affermato.
La professoressa Morselli ha quindi ricordato come il capolavoro, dopo una serie di controversie, nel 1913 fosse tornato nel Duomo di Teramo subendo un primo restauro e di come fosse stato poi dimenticato e quindi nel 1981 ricollocato nella Cappella di San Berardo e di come, oggi, abbia bisogno di ulteriori interventi di restauro, ripulitura e ricollocazione.
Tra gli interventi del pubblico quello dell’artista teramano Sandro Melarangelo che ha manifestato preoccupazione per le sorti dei cinque dipinti del 600 attributi al pittore teramano d’adozione Sebastianus Majewski non più presenti nella chiesa di San Giuseppe a Teramo.
I lavori sono stati chiusi da Rosaria Mencarelli, Soprintendente all’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio d’Abruzzo che, a proposito dei dipinti del Majewski, ha rassicurato sul fatto che hanno trovato adeguato ricovero in attesa che la Chiesa venga ristrutturata. La cultura è memoria da custodire per il futuro. Abbiamo tutti – ha concluso – un debito ed una responsabilità sociale nei confronti di noi stessi e di chi verrà.”